Accompagnata dall’aiutante Alessio Sardelli e al pianoforte dal maestro Andrea Bianchi, tra musica, rigorosamente dal vivo, belle immagini e personaggi, Simona Marchini confesserà al pubblico i tanti perché che accompagnano la sua vita: perché non è diventata la più grande ballerina del Bolscioi; perché non è diventata la Callas; perché si commuove con Traviata; e poi perché l’arte è importante? Cos'è la cultura? Ma soprattutto, perché Don Lurio è un mito?!
Sul palco, trasformato proprio in una galleria d’arte alla vigilia di una mostra, scorrono così le proiezioni di grandi capolavori, dalle opere di Leoncillo ai tagli di Lucio Fontana, “davanti ai quali – racconta l'attrice – una mia signora spoletina dirà l’inevitabile: pure io li so fare!”.
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