Dal 19 al 23 dicembre al Teatro Agorà di Roma Marcello Amici propone un nuovo spettacolo realizzato con due atti unici di Luigi Pirandello, All’uscita e L’uomo dal fiore in bocca, inseriti in un componimento nominato Gente, la notte della Vigilia, costruito con tre novelle del grande drammaturgo agrigentino, Notte e Il vecchio Dio e La trappola, tenute insieme dalle parole di Donata, la protagonista di Trovarsi.
In un palcoscenico di lampioni a gas di una città senza sera, agiscono e parlano personaggi dominati da una cieca monotonia, da un immobilismo senza fine, terribilmente aggrappati alla vita in un’attesa che determina e condiziona. È una notte di traffici insonni, di incontri casuali in una piazza, davanti a un caffè notturno dove qualcuno si è recato perché ha perduto il treno. Passa un’attrice all’uscita dal teatro, poi arriva l’uomo dal fiore. La vita è un breve momento di illuminazione, tutto il resto è buio. Laggiù, alla fine del viale c’è un cimitero dove fa da guardiano il vecchio Dio. Mentre le persone parlano, viene in mente: siamo tutti di passaggio o la vita si può paragonare ad un sentiero esteso che porta al cimitero……. L’unica luce proviene dall’alto, da certi lampioni oltre il celetto del teatro. C’è poco tempo per parlare, si sta dentro un piccolo alone. Una replica del lanternino di Mattia Pascal e, attraverso quella luce, si crede di vedere gli elementi razionali ed emozionali dell'umanità, la parzialità di tutte le verità, l'illusorio carattere dei valori in cui crediamo.
È un dialogo con Leopardi cui Pirandello racconta la sua teoria della morte.
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